Testo in vigore fino al 24/12/2008
LEGGE REGIONALE 16
maggio 1986 , N. 13Norme
procedurali in materia di usi civici
(BURL n. 21, 1º suppl. ord. del 21 Maggio 1986 )
urn:nir:regione.lombardia:legge:1986-05-16;13
Art. 1.
Affrancazione.
1. I terreni contemplati dai successivi secondo e terzo
comma sono considerati a tutti gli effetti affrancati dal gravame d’uso
civico.
2. I progetti di liquidazione degli usi civici sui terreni
alieni, già vistati dal commissario per la liquidazione degli usi civici
prima dell’entrata in vigore del D.P.R.
24 luglio 1977, n. 616 , e che non abbiano avuto totale o parziale esecuzione,
ai sensi dell’art.
15 del R.D. 26 febbraio 1928, n. 332 , all’entrata in vigore della
presente Legge, sono dichiarati decaduti per le parti afferenti ai terreni
per i quali è stato previsto un canone enfiteutico annuo di affrancazione
di cui all’art.
7 della Legge 16 giugno 1927, n. 1766 , inferiore alle lire diecimila.
3. Parimenti non si procederà alla liquidazione degli
usi civici su terreni alieni per i quali deve essere ancora formalizzato il
progetto di liquidazione, qualora il canone enfiteutico annuo di affrancazione
sia previsto in misura inferiore alle lire ventimila.
4. Il relativo decreto dichiarativo, pubblicato all’albo
pretorio del comune per trenta giorni consecutivi, diviene definitivo qualora
non siano state prodotte opposizioni da parte del comune o dei cittadini.
5. In caso di presentazione di opposizioni nel suindicato
periodo di pubblicazione, il presidente della giunta regionale, o l’assessore
competente in materia, se delegato, ai sensi dell’art.
1 della Legge Regionale 24 maggio 1985, n. 52 , adotta le definitive
determinazioni.
Art. 2.
Liquidazioni a canone enfiteutico.
1. Salvo quanto stabilito dal precedente articolo, qualora
il progetto di liquidazione degli usi civici su terreni alieni preveda per
il titolare, anche non individuale, un canone enfiteutico annuo di affrancazione
inferiore alle lire cinquantamila, può essere stabilito dal presidente
della Giunta regionale, o dall’assessore competente per materia, se
delegato, su richiesta del Comune, il pagamento dell’intero ammontare
del capitale di affrancazione in non più di cinque annualità
consecutive.
2. Qualora il canone sia superiore alle lire cinquantamila
ed inferiore alle centomila, il pagamento potrà essere stabilito in
non più di dieci annualità consecutive.
3. Le disposizioni di cui ai precedenti commi si applicano
anche per il pagamento del canone imposto, in sede di legittimazione di occupazioni
abusive, ai sensi dell’art.
10 della Legge 16 giugno 1927, n. 1766 .
Art. 3.
Domanda di liquidazione.
1. Su domanda degli interessati, è ammessa in qualsiasi
momento la liquidazione degli usi civici su terreni alieni, anche indipendentemente
da un progetto di liquidazione su tutti o parte dei terreni siti in un comune
ovvero, nell’ambito del territorio dello stesso, in quello di una frazione.
2. La domanda deve contenere l’offerta della porzione
di terreno da assegnarsi in compenso dei diritti civici da liquidare o dell’ammontare
del canone di natura enfiteutica, ai sensi degli artt. 6 e 7 della Legge
16 giugno 1927, n. 1766 .
3. Può essere omessa la perizia sul valore dell’offerta
qualora sulla medesima si sia espresso favorevolmente il consiglio comunale
e, per i beni frazionali e delle associazioni agrarie, la rappresentanza,
ove esistente, della frazione o dell’associazione interessata.
Art. 4.
Promiscuità.
1. Qualora l’uso civico a favore degli abitanti di
un comune, frazione o associazione venga esercitato, in promiscuità
o meno, su terreni di esclusiva proprietà di altro comune o frazione
o associazione, non si fa luogo a divisione, ma i terreni vengono affrancati
dall’altrui uso civico attraverso il pagamento, secondo le modalità
previste dall’ultimo comma del precedente articolo 2 di un capitale
di affrancazione determinato in ragione dell’entità e attualità
d’esercizio del diritto.
2. Parimenti di regola non si dà luogo a divisione
in ogni ipotesi di promiscuità qualora la divisione venga ad interrompere
la continuità dei terreni o pregiudichi, a giudizio del presidente
della giunta regionale, o dell’assessore competente per materia, se
delegato, la miglior utilizzazione dei terreni oggetto della promiscuità.
3. Qualora venga conservata la promiscuità, anche
per ragioni diverse dai bisogni dell’economia locale, in caso di successiva
alienazione dei terreni vengono determinate, con lo stesso provvedimento autorizzativo
di cui all’art.
4 della Legge Regionale 24 maggio 1985, n. 52 , le quote del corrispettivo
della vendita spettanti ad ogni comune frazione e associazione.
Art. 5.
Regolarizzazione.
1. La giunta regionale può, in via alternativa al
provvedimento di legittimazione di cui al titolo
I, capo IV, del R.D. 26 febbraio 1928, n. 332 , autorizzare la regolarizzazione
della situazione dei terreni occupati senza titolo giuridico attraverso la
compravendita dei terreni medesimi, anche al di fuori delle ipotesi previste
dall’art.
4 secondo comma, della Legge Regionale 24 maggio 1985, n. 52 .
2. Qualora trattisi di occupazioni abusive costituite da
sconfinamenti di modesta entità a danno di terreni d’uso civico
comunali, frazionali o delle associazioni contigui ai terreni di proprietà
degli occupatori, si può procedere a semplici rettifiche dei confini,
da approvarsi su proposta del consiglio comunale da parte del presidente della
giunta regionale, o dell’assessore competente per materia, se delegato,
e, per i beni frazionali e dell’associazione, della rappresentanza,
ove esistente, della frazione o dell’associazione interessata.
3. In vista dell’adozione dei provvedimenti di cui
ai precedenti commi viene chiesto l’avviso del commissario per la liquidazione
degli usi civici; in caso di mancata risposta, entro trenta giorni dalla ricezione
della richiesta, si prescinde dall’avviso.
Art. 6.
Prescrizioni di strumenti urbanistici.
1. Qualora il piano regolatore comunale generale preveda
per interi comparti il mutamento di destinazione dei terreni di cui alla categoria
a) dell’art.
11 della Legge 16 giugno 1927, n. 1766 , non si fa luogo ad ulteriori
specifici provvedimenti autorizzativi riguardanti i singoli terreni compresi
nei comparti suddetti, salva l’adozione di decreto, ai sensi dell’art. 1 della
Legge Regionale 24 maggio 1985, n. 52 , avente valore di atto di ricognizione.
Art. 7.
Terreni utilizzabili per la coltura agraria.
1. Non si procede alla ripartizione di cui all’art. 13 della Legge
16 giugno 1927, n. 1766 , dei terreni indicati alla lettera b) dell’art.
11 della stessa Legge.
2. Dei terreni comunali medesimi il comune potrà
liberamente disporre e parimenti potranno disporre sentito il consiglio comunale,
le frazioni e le associazioni per i rispettivi beni, purché nel rispetto
delle previsioni del piano regolatore generale, senza che occorra una specifica
autorizzazione regionale, salva l’adozione di decreto, ai sensi dell’art. 1 della
Legge Regionale 24 maggio 1985, n. 52 , avente valore di atto di ricognizione.
3. Il presidente della Giunta regionale, o l’Assessore
competente per materia, se delegato, su richiesta del comune e sentito previamente
il consiglio comunale, della frazione o dell’associazione interessata,
può esentare i capitali e le altre somme di denaro di cui all’art. 24 della Legge
16 giugno 1927, n. 1766 , dal vincolo previsto dallo stesso articolo.
Art. 8.
Conciliazione.
1. Al fine della sollecita definizione delle pratiche concernenti
la liquidazione degli usi civici su terreni alieni, lo scioglimento di promiscuità,
la regolarizzazione di occupazioni abusive nonché ogni altra questione
attinente alla materia degli usi civici, viene promosso e favorito ogni esperimento
di accordo e conciliazione dal servizio regionale competente.
2. Ove penda procedimento avanti al commissario, il Servizio
usi civici della Giunta regionale tiene costantemente informato il commissario
stesso degli sviluppi e dell’esito dell’esperimento di conciliazione.
Art. 9.
Chiusura delle operazioni.
1. Ultimate le operazioni di accertamento dei terreni comunali
o frazionali d’uso civico o delle associazioni, di liquidazione degli
usi civici su terreni alieni, di scioglimento o di conservazione delle promiscuità,
di regolarizzazione delle occupazioni, nonché ogni altra operazione
alle precedenti collegata, si procede per ogni singolo comune alla dichiarazione
di chiusura delle operazioni medesime e alla formale archiviazione della relativa
pratica.
2. Il provvedimento, come ogni altro nella materia degli
usi civici, che non abbia carattere autorizzativo o di mera ricognizione ai
sensi dei precedenti articoli 6 e 7, viene pubblicato all’albo pretorio
del Comune e diviene definitivo ove entro trenta giorni non siano presentati
reclami ed opposizioni; copia dei reclami od opposizioni indirizzati al commissario,
è inviata alla regione ed al comune interessato.
3. La riapertura delle operazioni di cui al primo comma
del presente articolo è sempre ammessa, sulla base di nuovi documentati
elementi di conoscenza, di iniziativa d’ufficio della regione o su richiesta
del commissario.
4. A tal fine e per ogni altra esigenza, tutti gli atti
d’archivio del servizio usi civici della giunta regionale sono a disposizione
del commissario.
Il presente testo non ha valore legale ed ufficiale, che è dato dalla sola pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Lombardia